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Low Cost Design Exhibition

Low Cost Design Exhibition


Low Cost Design Exhibition è una mostra itinerante con più di 500 opere raccolte ai 4 angoli del mondo, e un archivio di 8000 immagini, relative al cambio d'uso degli oggetti e del territorio attraverso l'azione consapevole di tante persone.
Gli esempi esposti ci raccontano di una straordinaria capacità di adattamento alle esperienze, di un uso innovativo delle risorse locali, per risolvere le necesità del quotidiano con l'abilità istintiva di un bambino e la progettualità calcolata di un ingegnere.

Migliaia di persone che dormono poco la notte, ingegneri, contadini, designer, operai, architetti, artigiani, pensionati e casalinghe inventano nuovi oggetti o modificano l'uso dei tanti già esistenti.
E' un'attitudine naturale, in grado di cambiare le cose di tutti i giorni come di influenzare un intero sistema produttivo.

La mostra Low Cost Design è realizzata con il contributo di Dusty Servizi di Igiene Ambientale, con la collaborazione di Silvana Editoriale e Farm Cultural Park.

introduzione

Low Cost Design Exhibition è un progetto aperto e costantemente in progress; feedback, contributi, oggetti e suggerimenti al sito www.lowcostdesign.org. Gli oggetti esposti sono raccolti nei cataloghi Low Cost Design Exhibition volumi I e II, con più di ottocento illustrazioni a colori, editi da Silvana Editoriale nel 2010 e nel 2011 in edizione Italiana e Inglese.
Low Cost Design Exhibition è una mostra itinerante con più di cinquecento oggetti e strutture relativi al cambio d’uso di manufatti o di parti del territorio, attraverso l’azione consapevole di tante persone, ai quattro angoli del mondo. Oggetti e strutture, nati per assolvere a un compito, sono trasformati per risolverne altri; il merito è di noi tutti, creativi spontanei, indirizzati dagli strumenti tecnologici e culturali, da abilità intuitiva, capacità di astrazione, caso ed errore. Gli esempi esposti ci raccontano di una straordinaria capacità di adattamento alle esperienze e di un uso innovativo delle risorse locali, per risolvere le necessità del quotidiano con l’abilità istintiva di un bambino e la progettualità calcolata di un ingegnere.
La mostra Low Cost Design Exhibition è un dizionario visuale in costante relazione tra “capacità poetica” e “capacità tecnologica” attraverso le creazioni realizzate da persone che dormono poco la notte e inventano nuovi oggetti o modificano l’uso dei tanti già esistenti in modo naturale. Questi nuovi oggetti sfuggono alle regole della progettazione aziendale, rivelando un patrimonio interdisciplinare che lega la cultura del design alle discipline sociali, alla storia, all’economia e alla politica. Ogni giorno altri oggetti stanno per essere interpretati, ricomposti e adattati a nuovi comportamenti umani, come strumenti di un flusso costante di creatività spontanea che applica selezioni logiche e assolute.

mappa

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concept

Scriveva Thomas Alva Edison «Se tutti facessimo le cose per cui siamo portati, riusciremmo letteralmente a sbalordirci». Questa semplice affermazione riconosce una legge primaria della creatività umana, legata alle grandi potenzialità nascoste in ciascuno di noi. Molte delle invenzioni che hanno trasformato la nostra vita quotidiana sembrano risultato di ricerche consapevoli, di passioni, di hobbies, ma la storia millenaria della creatività umana trae le sue ancestrali motivazioni dal bisogno di risolvere un problema. Questa legge generale è una forza istintiva che inventa, scopre, manipola, ricrea in ogni tempo e cultura . Chissà qual’è stata la prima reazione dell’uomo, 35.000 anni prima della nascita di Cristo, quando ha osservato che i tentativi per accendere il fuoco avevano prodotto un buco regolare: dopo qualche nervosismo, pare abbia creato il trapano ad arco. Nel corso del tempo la capacità di associare singole invenzioni, di contaminarle e ricreare nuovi usi, ha prodotto straordinarie intuizioni. Così, attorno al 3500 a.C., dall’unione del tornio di un vasaio con una slitta, ha avuto origine la prima rivoluzione del trasporto umano, il carro su ruote. Alcuni inventori sono diventati persino celebri, vere star dell’antichità: uno dei più noti, Archimede di Siracusa, affermò «datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo». La leva e la cosiddetta «vite di Archimede», un geniale sistema per sollevare l’acqua, inducono a pensare che sia stato complicato trovare il punto d’appoggio, perché Archimede non scherzava affatto. Nel Medioevo antiche invenzioni sono state perfezionate e nuove hanno visto la luce: oggetti in apparenza umili come le forbici, la falce o il chiodo si diffondono cambiando profondamente la vita quotidiana; nasce la prima penna (d’oca, naturalmente), citata da Isidoro di Siviglia nel 580; le lenti, studiate dal ‘padre dell’ottica’ l’arabo Alhazen e si deve alla cultura orientale anche l’elaborazione dei numeri arabo-indiani. Dopo la comparsa dell’«ipposandalo», come veniva chiamato il ferro di cavallo, la staffa fu adoperata per la prima volta in Europa nella battaglia di Poiters nel 732, cambiando radicalmente le tecniche di guerra. Eppure molti, sebbene dotati di una geniale inventiva, non hanno avuto la fama di Archimede: considerato un umile «mechanicus», un creativo traeva limitati vantaggi economici da una nuova scoperta. Uno dei più grandi, Johannes Guthembergh, dopo aver inventato e perfezionato il torchio a caratteri mobili, lo strumento che ha trasformato la storia della cultura, in vecchiaia fu abbandonato quasi cieco a vivere con un sussidio di grano e vino concesso da un principe caritatevole. [...]scarica concept

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ringraziamenti

un grazie speciale a:

daniela alchirafi, giulia arena, lucia babina, andrea bartoli, elena bellistracci, luciano bosi, patrizia brusarosco, carmelo chiaramonte, dario cimorelli, beppe finessi, pierfrancesco frillici, emiliano gandolfi, liana gagliardi, lavinia gazzè, christina kreps, loredana longo, walter magnano, leo micali, francesco morace, roberta moro, antonio nicolosi, aldo olivero, vanni perra, rossella pezzino, francesco pironti, renzo di renzo, pierluigi sacco, luca villa, alexander vollebregt. grazie a: giorgio appierto, salvo bellofiore, andrea bianchi, letizia bozzolini, daniela cannavò, elena capobianco, mattia capobianco, alessandro coco, roberto de luca, federico demartini, liana gagliardi, gaia gessi, virna gioiellieri, sylvain hartenberg, henrik jan haarink, esther kokmeijer, dieuwertje komen, stefano ingenito, massimiliano ioppolo, vincenzo lamendola, daria laurentini, luigi lipani, make my day ,alessia marchi, marrai a fura, green me, tano melfi, valeria milioni, luigi negro, giancarlo norese, nuovo e utile, piero orlandi, silvia perra, eva pfannes, silvana piras, vito plantamura, silvia platania, giovanni romeo, enzo rovella, karl ingar roys, francesco rovella, florinda saieva, ilde sciarrata, fabio scuderi, claudio sgarbi, johan lager, salvatore squillaci, fortuna todisco, massimo villardita, roberta waldbaum, federico zanfi, erica zanetti, federica zanetti.

dusty siad silvana editoriale farm cultural park

bio

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Daniele Pario Perra è un artista relazionale, ricercatore e designer impegnato in attività espositive, progetti di ricerca e insegnamento. Il suo lavoro si sviluppa in ambiti disciplinari diversi: arte, design, sociologia, antropologia, architettura e geopolitica. Si occupa da diversi anni di creatività spontanea, tendenze culturali e modelli di sviluppo urbano, in una costante relazione tra cultura materiale e patrimonio simbolico. Nel 2001 ha iniziato il database Low Cost Design che contiene oltre 7000 scatti fotografici sulle trasformazioni degli oggetti e dello spazio pubblico in Europa e nell’area del Mediterraneo, pubblicato in due volumi bilingue da Silvana Editoriale. Low Cost Design è anche una mostra itinerante con più di 500 oggetti reinventati dalle persone e raccolti in tutto il mondo a partire dalla stessa data. Daniele Pario Perra ha studiato le rappresentazioni e i rituali del commercio ambulante in Sicilia all’interno del progetto “Economic Borders”. Ha indagato la comunicazione spontanea in diverse città europee con il format “Fresco Removals”, insegnando agli abitanti, in vere e proprie azioni urbane, come rimuovere e conservare scritte sui muri e graffiti ritenuti esemplari prima della loro cancellazione. Nel 2005 ha pubblicato Politics Poiesis, la sua prima monografia che raccoglie una lunga serie di riflessioni, stimoli e progetti dedicati all’arte contemporanea nel contesto urbano.

Daniele Pario Perra ha insegnato alla Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma, alla Delft University of Technology, al Politecnico di Milano e alla Denver University in Colorado. I suoi workshop – Fantasy Saves the Planning, Art Shakes the Politics, Anarchetiquette/ Fresco Urban Removals, Design on the Cheap e Politics Poiesis – vengono continuamente proposti nelle principali città europee. Tra il 2000 e il 2010 ha esposto opere, ideato azioni urbane e coordinato progetti tra Roma, Milano, Torino, Sarajevo, Barcellona, Chicago, Rotterdam, Berlino, New York, Berna, Parigi, Marsiglia, Buenos Aires, Santiago, Lubiana, Denver, Belgrado, Budapest e Londra.

http://it.wikipedia.org/wiki/Low_Cost_Design
http://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Pario_Perra

contatti

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Staff@lowcostdesign.org